venerdì 16 ottobre 2015

Un altro elegiaco: Sesto Properzio






Properzio, dai dati biografici, possiamo considerarlo un contemporaneo di Tibullo.

Nacque nel 50 a.C. ad Assisi e la data della presunta morte o almeno della cessazione dell'attività letteraria si colloca intorno al 15 a.C. Entrò a far parte del circolo di Mecenate dopo il successo del primo libro Monòbiblos, raccolta di 22 elegie incentrate sull'amore per Cinzia, che ricompare anche nei libri successivi. Il secondo libro, formato da 40 elegie, invece è dedicato a Mecenate e introduce il tema della recusatio. Nel terzo, composto da 25 elegie, Properzio  si allontana dalla poesia d'amore a causa del discidium da Cinzia, dedicandosi a carmi celebrativi. Cinzia ricompare post-mortem nell'ultimo libro, contenente 11 elegie, per rimproverare Properzio di averla abbandonata.


Gli elementi tipici della poetica di Properzio:

  •  la nequitia, cioè la degradazione che deriva dalla scelta dell'amore come centro di esistenza;
  • il servitium amoris e la militia amoris;
  • la teorizzazione della dignità della poesia d'amore.


Temi originali:

  •  la poesia come munus e obsequium 
  •  il mito come simbolo etico e mezzo di generalizzazione dell'esperienza personale;
  • l'avvicinamento alle esigenze culturali del regime augusteo

Rispetto a Tibullo, Properzio:

  • mostra un'evoluzione dalla poesia d'amore a quella celebrativa; 
  • presenta uno stile più contorto e oscuro (brachilogico) 
  • tratta di una donna più realistica e passionale rispetto alla Delia di Tibullo.

Nessun commento:

Posta un commento